By / 19th dicembre, 2014 / Storia e dintorni / Off

santa giuliaTroppo spesso le cronache ci intristiscono con storie di barbarie e violenze perpetrate nei confronti di esseri umani, ma in special modo di donne e bambini,  sicuramente  vittime più fragili e facilmente sopraffabili.

Sull’onda dell’emozione legata alla lettura dei quotidiani, voglio quindi raccontare la storia  di una giovane donna di Dego, anch’essa vittima di un atto scellerato. Il fatto è accaduto tanti anni fa durante un periodo buio, ma la connotazione di ferocia e crudeltà  rimane purtroppo attuale.

Siamo a Santa Giulia, stupenda frazione di Dego posta a circa 700 metri sul livello del mare, a quasi 10 Km dal centro paese, con una vista mozzafiato sull’arco alpino.

E’ il 28 agosto 1944 quando, durante un rastrellamento tedesco, la giovane Teresa Bracco viene  catturata. 2908-teresa_1

Ma facciamo un passo indietro. Teresa è una ragazza riservata ma altruista, e molto devota. Teresa ha frequentato la scuola sino alla quarta elementare a Santa Giulia, dopodiché, non potendosi recare altrove per continuare a studiare, aiuta la famiglia lavorando sia in casa, sia come pastorella. Teresa ha  profonde radici cristiane che le provengono dalla religiosissima famiglia contadina. La sua devozione per San Domenico Savio, nata in età precoce,  è parte importante del suo sviluppo spirituale sotto la guida del suo Parroco, Don Natale Olivieri. Il motto di Domenico Savio “La morte, ma non peccati!” sarà il fil rouge della sua breve vita.

Dunque Teresa,  forte della sua fede,  non intende sottostare alla volontà perversa dell’ufficiale nazista e riesce a fuggire, ma viene raggiunta e trucidata in maniera orribile. L’uomo la strangola, poi le spara e infine le sfonda il cranio con un calcio.

Teresa Bracco viene beatificata il 24 maggio 1998 e la festa liturgica  cade il 30 agosto.

cippo teresa bracco

A Santa Giulia, visitando il cippo in memoria di Teresa Bracco, eretto proprio sul luogo dell’assassinio, levando lo sguardo dopo un momento di raccoglimento, ci colpirà il forte contrasto tra la bellezza prepotente del paesaggio e della natura incontaminata  e la corruzione dell’animo umano.